L’edificio in questione si trova in una posizione di “cerniera”, tra la zona commerciale e quella residenziale e di “nuovo accesso” rispetto alla recente via di comunicazione.
Osservando la pianta del paese si capisce che la viabilità di accesso e di collegamento tra i paesi era diversa da come si presenta ora, considerando il tracciato rettilineo della statale Udine-Trieste. Sinuosa e vicina alle colline prima, diritta e pianeggiante adesso. Con la necessità di ristabilire vie d’accesso che spostano in parte i “pesi” della struttura urbana.
Da questa particolare situazione prende le mosse l’organizzazione funzionale ed architettonica dell’edificio.
Un impianto a corte aperta che presenta una “pelle” aderente al contesto urbano tradizionale all’esterno, per rarefarsi fin quasi a scomparire all’interno.
Rappresentare il paese trovando rapporti con l’architettura tradizionale all’esterno e creare una nuova piazza strutturata sulle dinamiche del lavoro contemporaneo al suo interno. L’intenzione è ulteriormente rafforzata dalla scelta di abbassare di un piano il livello della piazza, esprimendo la precisa volontà di concludere uno spazio centripeto completamente autonomo dall’intorno.